Chi sono io per dirmi ateo?

Amaro è il fiele del mattino

Il fantasma della notte si è seduto

a me vicino

con le scarpe tutte rotte

Vivo e vegeto all’imbrunire

un deserto di poesia

cupo e avverso il proseguire

tanta sete ha l’anima mia

Oggi fingo d’essere ateo, mi nascondo dietro a mani coperte di cemento, per non pensare altro che al qui e ora.

La vera tragedia delle religioni, è quella di avere ridicolizzato il concetto di divino. Tutte, nessuna esclusa, posso dirlo poiché da anni, ne studio le origini e le influenze.

Per capire la nostra reale piccolezza, basta pensare al tempo in cui si vive, pochi attimi all’interno del tempo dell’universo. Una Sequoia vive molto più a lungo. A meno che non si pensi all’essere umano come un unico organismo separato da ideologie e convinzioni.

Tutta l’umanità è racchiusa all’interno di un cerchio più o meno vasto, alcuni vicini al confine del cerchio presumono d’essere oltre, non è così, l’oltre è al di fuori del cerchio. Alcuni sono nel punto più lontano dal limite, e presumono che nemmeno esista il cerchio nel quale sono rinchiusi. Ma la vastità della prigione non ne pregiudica la sua esistenza.

Ho cercato, ogni istante della mia vita.

La vita qui ai confini dell’equilibrio, incerto, confuso, già da bimbo. Frastornato da tempeste di dolore, famiglia in bilico tra l’esistenza serena della musica felice, ed il grido della violenza, o la mancanza di cibo.

Non so cosa c’è dentro di me, come possa la mia mente vagare senza freni in cerca dell’eternamente oltre.

Da bimbo ero certo di sentire la divinità, accoccolato al buio della mia cameretta, la voce del divino spegneva il caos dell’esistenza, una vibrazione attraversava il mio corpo che si faceva leggero.

Intorno a me, c’era un mondo di Cristi di ferro e santini scoloriti, immagini sbiadite della madonna, piccoli altarini di devozione. Ho  impiegato anni di letture, meditazioni e ricerca per capire che le religioni sono il dito del saggio che indica il cielo.

Oggi desidero sentire più che credere, la fede è un limite autoimposto all’intelligenza spirituale. Nemmeno la conoscenza è il punto d’arrivo, semmai è la partenza. La cultura deve portare al superamento dei limiti imposti dall’orgoglio dell’ignoranza. La sapienza non è un fine, semmai è un mezzo, poiché essa mai raggiunge l’apice.

Casa mia, via Matteotti a Pianoro, case semi diroccate, topi scarafaggi, camera e cucina, otto anime rannicchiate. Eppure alcune sere magiche, la casa si riempiva di musica, mio Padre eccelso fisarmonicista

suonava con amici, serate magiche dove il dolore si nascondeva tra le crepe delle mura, e attendeva

la fine della musica per tornare prepotente. Io bimbo con i miei fratelli, speravamo in una infinita sinfonia

che fosse in grado di azzerare la pena. Inevitabile giungeva l’ultima nota e, la notte ripiombava su di noi.

La chiesa era opulenta, noi ragazzini poveri giocavamo nel campetto dietro, padre Cesario pretendeva la nostra presenza in chiesa, a volte ci sequestrava il pallone, ed aveva le mani lunghe, molto lunghe. In casa mia la fame era ospite sgradita ma presente, accettai di fare il chierichetto, e ogni volta che andavo per la questua tra le genti ordinate sui banchi, trattenevo qualcosa per la mia famiglia, promettendo a dio che li avrei restituiti, poi facevo un po’ di spesa e dicevo che me l’aveva regalata il prete smanazzone!

Poi l’evoluzione, cominciai a scassinare le cassette delle elemosine, sempre per la spesa, e sempre con promesse a Dio.

Forse questo senso di colpa che purtroppo spesso inquina la mia crescita, viene da allora, e forse anche la mia grande sete di ricerca viene da quella promessa al Dio.

Ho frequentato sette di vario tipo, pseudo cristiane, pseudo buddiste, pseudo induiste, ricercatori della magica runa, Yogananda, Osho, Krisnamurti, Steiner. Poi gli scritti di Giordano Bruno, lo Gnosticismo, i Catari, ho letto di tutto, tutti i vangeli apocrifi e le bibbie apocrife. Ho goduto con la Bhagavad Gita, la crisi di Arjuna. Poi affascinato da una sorta di sincretismo esoterico ho cercato di attingere da tutte.

Una Amica, mi ha fatto l’esempio del supermercato, puoi prendere quello che vuoi dagli scaffali, prodotti che conosci, ed altri che vorresti provare, ma nessuno di essi è la divinità, il supermercato che contiene tutti i prodotti lo è. I prodotti tutti sono parte di essa!  

Ed ora? Chi sono? O cosa sono? Da dove vengo? Dove vado? Perché l’essere umano cerca costantemente la felicità senza mai raggiungerla?

Che idea mi sono fatto fino ad ora?

Quando Einstein ha formulato la teoria della relatività, essa è apparsa come un traguardo insuperabile, ma poi è arrivato Heisemberg con il principio d’indeterminazione, e poi la meccanica quantistica, e domani? Magari l’idea del divino che ancora persiste verrà superata da altre più o meno fantasiose teorie.

Quindi ognuno ha scelto dal banco del supermercato il prodotto che meglio conosce. Io ho deciso di ritornare ai prodotti naturali, alla terra che magari è la vera divinità!

In occidente il cristianesimo con violenza e spesso sopraffazione ha sradicato ogni credenza popolare, con il concilio di Nicea ha eletto Gesù a Dio e ha certificato la verginità della Madonna, oltre ad avere eliminato tutti i vangeli a parte quattro! Eppure tutta la violenza perpetrata, l’inquisizione, il dolore, nonostante la chiesa marcia, il messaggio all’interno del vangelo, resta un messaggio sublime seppur più antico di Cristo.

Tutto quello che leggiamo nella bibbia, la madre di tre religioni, è nato in gran parte in Assiria con la prigionia degli ebrei, che hanno attinto a vecchi testi Sumeri ed Egiziani.

Di Gesù storicamente non si conosce nulla, seppure i romani documentassero tutto, nulla si sa di un processo a Gesù, ne della sua famiglia, il primo accenno lo si legge Svetonio quando parla dei Crestiani seguaci di un certo Cresto, ma non si dice nulla di lui.

In realtà pure l’immagine iconografica pare essere quella di Apollonio di Tiana, e pure parti della vita di Gesù, compresi i miracoli, Filostrato li attribuisce ad Apollonio. Filosofo pitagorico storicamente esistito.

Ma se pensassimo alla difficoltà di comprendere concetti astratti senza un adeguata cultura, potremmo capire anche la fatica delle anime pensanti degli studiosi di spiegare alla massa. Come a voler spiegare la teoria della relatività ad un bambino di otto anni. Si devono cercare le parole adatte, magari figurarle con metafore semplici! Questa è la motivazione principale dell’esistenza di vari livelli di analisi che riguardano le religioni e la ricerca della divinità. Mi riferisco al cristianesimo perché è la religione che ci viene somministrata sin da bimbi, ma potrebbe essere l’islam, l’ebraismo, l’induismo, e pure il buddismo che seppur non presentandosi come religione di fatto ha dato vita a sette come ogni altra religione, e tenere presente che Buddha viene considerato il diciannovesimo avatar, in parole povere la diciannovesima reincarnazione di Visnù!

Ed ecco sopraggiungere con forza Cartesio, con la sua tabula rasa. Concetto già espresso nei vangeli, quando Gesù predica che per entrare nel regno dei cieli bisogna ridiventare bambini, Nicodemo che non capisce chiede se occorre ritornare nella pancia della Madre. No, semplicemente azzerare il retaggio, cosi come Cartesio dice di fare tabula rasa della mente per potere accettare nozioni nuove. Ma tutti i “santoni” dicono che non si può riempire un vaso già pieno, frase che viene usata anche nel magico film Avatar!

La meditazione ha proprio questo scopo di svuotamento. La contemplazione serve a riconoscere e riempirsi di “bello”, la meditazione per svuotare il vaso, e la preghiera o rienergizzazione, per riempire di energia pura e densa di vita l’anima!

In realtà, questa non vuole essere una dissertazione più o meno dotta sulla religione, nemmeno m’interessa. Quello che in realtà cerco, è un segnale di appartenenza, un senso alla vita che non sia alzarmi, mangiare e andare a letto. Cosa ci distinguerebbe dagli animali se non ci fosse in noi una propensione innata verso il divino? La fisica è teorica.

“I fisici cercano da sempre di trovare una teoria unificata che includa in un’unica coerente spiegazione, la meccanica quantistica la forza di gravità e le altre interazioni di cui parla la fisica. Se riusciremo a raggiungerla, potremmo realmente comprendere l’universo e la posizione che in esso occupiamo Stephen W. Hawking!”

Ma oggi, in questa epoca che confonde il pensiero razionale con l’assenza di dubbi, oggi in un tempo dove verrebbe voglia di credere all’apocalisse di Giovanni, oggi ha ancora senso porsi domande sulla divinità?

Certo che si, l’approccio fideistico è deleterio per la mente pensante. L’esempio filosofico di Tommaso, l’unico discepolo che ha manifestato dubbio, è miracoloso in un epoca dove il dubbio non era nemmeno contemplato, non a caso uno dei Vangeli apocrifi più significativi è quello di Tommaso, il quinto vangelo. Non sappiamo se si tratti dello stesso Tommaso didimo, cioè gemello, colui che alcuni gnostici sia antichi che moderni considerano il gemello di Gesù. Credere non significa essere creduloni, e sempre citando Gesù, occorre capire il: “siate candidi come colombe ma furbi come serpenti!” Mantenere un animo puro non significa non dubitare, non porsi domande.

Le teorie avanzate della fisica moderna, sono comprensibili ad una ventina di persone, poco più. Non basta essere laureati, occorre avere pensato tanto da andare oltre al conosciuto, anche sbagliando, perché l’errore di un fisico, serve all’altro fisico ad andare oltre. Quindi se queste venti poco più menti si pongono dubbi e non rifiutano l’esistenza del divino, anzi cercano di trovare un equilibrio nella creazione, se sanno dell’esistenza di una architettura e perché no di un architetto, o di quella che viene chiamata: energia prima universale, chi sono io per dirmi ateo? Semmai ignorante sul cosa, sul come, sul perché!

L’umano tende ad essere antropocentrico, quindi il divino deve avere un aspetto umano. Giordano Bruno guardava il mondo da un’altra angolazione e di certo il suo pensiero travalicava il concetto antropocentrico, noi non siamo al centro dell’universo, ma parte di esso, e l’universo è in continua espansione. Non a caso Giordano fu processato e bruciato, del resto anche Galileo ebbe i suoi problemi affermando che la terra gira intorno al sole. Questo secondo la deformazione cattolica, toglieva valore al pianeta nel quale era nato il loro uomo dio!

La domanda semmai dovrebbe essere: da quando è apparso il senso del divino nell’essere umano? Le teorie sono tante, Umberto Eco affermava che già osservando il sole l’uomo lo avvertisse come una sorta di divinità benevola. Le femmine quando c’erano i grandi predatori, uscivano dalle caverne di notte con la luna per raccattare pezzi di carne dalle prede sbranate, quindi la luna venne associata alla divinità femminile. Io non penso che sia così, perlomeno non il primo pensiero di divinità.

C’è chi dice che non possiamo inventare nulla che non esista, nessun concetto o idea, o immagine, possiamo semplicemente elaborare il già esistente. Se così fosse forse, il concetto di divino non è stato da noi inventato, ma si trova dentro di noi già alla nascita. Forse perché come molti spiritualisti affermano, noi ne siamo parte.

Un’altra teoria affascinante l’ho trovata tempo fa su di una rivista tedesca, alcuni paleontologi, affermano di avere analizzato il cranio dell’uomo di Neanderthal, e non so come, ma hanno riscontrato un cervello evoluto molto più di quello che comunemente si pensava, poi continuando la ricerca hanno trovato strumenti musicali, flauti ed altro, quindi l’uomo di Neanderthal non era ottuso, ma aveva una propensione artistica, già questo lo avevo trovato interessante, poi ulteriori ricerche hanno riscontrato una tendenza al femminile, una sorta di società matriarcale, dove si adorava la terra come divinità!

La terra come divinità, affascinante i greci la chiamavano Gea, un essere vivente, come pure io credo sia. Ma il fatto essenziale è che come divinità non aveva la necessità di tramiti o sacerdoti, era accessibile a tutti anche solo abbracciando un albero o camminare a piedi nudi nell’erba, il mare, tutto era divino, ogni petalo di rosa, ogni animale, l’uomo di Neanderthal difatti era vegetariano.

Poi arrivò l’uomo sapiens, l’analisi del cranio determinava una capacità costruttiva, e si desume che si cominciò a vedere nel sole la divinità, così nacquero i primi sacerdoti, poiché la divinità era lontana non accessibile a tutti, quindi necessitava di guide, del dito che indicasse il cielo. L’uomo sapiens costruì le armi, cosa che l’uomo di Neanderthal non faceva, avendo una propensione spirituale al femminile.

Tutto questo mi dice che il grado di evoluzione di una società è determinato dal dio in cui crede. E non mi riferisco ad un evoluzione tecnocratica. Perché in questo caso l’occidente è il sicuro vincitore.

Tempo fa ho raccontato in un articolo del blog, una mia esperienza spirituale, o almeno io la sento così, sono morto per alcuni istanti e ho compiuto un viaggio entusiasmante in un mondo di sogno, durato diverse ore sul piano spirituale, mentre su quello fisico nemmeno mezz’ora. Indipendentemente dalla realtà o meno di questo episodio, io ho la sicurezza dentro di me che esista un oltre, e nessuno può togliermela. Gli scettici mi hanno detto che si tratta di un sogno, magari si, ma dopo secoli millenni che l’uomo analizza il vagare onirico, ancora non esistono risposte. Quindi dire che si tratta di un sogno, non sminuisce l’episodio, ma lo avvalora.

Ho provato dentro di me più volte l’estasi narrata da Teresa D’Avila, e non sono ne cattolico ne cristiano, ma ho avvertito quel senso di sublime che ti fa sentire parte integrante e attiva dell’energia primordiale.

Alcuni la chiamano suggestione, ma anche su questo commento ci sarebbe da disquisire, cos ‘è la suggestione? Cos’è l’effetto placebo? Forse che in noi ci sia molto di più di quello che si conosce?

Tornando al concetto di divinità, ci sono fenomeni naturali ancora da spiegare, così grandi da togliere il fiato. Pensate che solo nel 1929 si è cominciato a pensare ad un universo in espansione, grazie all’astronomo Hubble. Il non ritenere più l’universo statico è stata la più grande rivoluzione scientifica di sempre. E per vincere la forza di attrazione delle stelle, la velocità di espansione deve superare una certa velocità. E, ancora più incredibile si pensava ad un universo “finito” mentre oggi appare chiaro che per non implodere su se stesso, il numero di stelle deve essere infinito! Ci sono divulgatori scientifici che hanno espresso meglio questo concetto. Sempre e solo nel 1929 con Hubble si sono scoperte altre galassie, quindi non c’era solo la via lattea di per se comunque già immensa, ma tantissime altre galassie che si espandono, fino a dove? Fino a quando? Siamo riusciti a determinare un punto zero in cui l’universo era piccolo e denso, in quel punto zero è cominciata l’espansione, ma cosa c’era prima? E l’espansione di cosa? E come è nata quella “cosa”? Gli scienziati furono d’accordo che questo fantomatico inizio non precludesse l’idea di un energia creatrice, ma poneva dei limiti al suo operare, sul piano fisico aggiungo io!

Una cosa certa è che la visione Aristotelica Tolemaica della terra al centro dell’universo, è stata superata con grandi difficoltà e molto tardi, poiché una delle ragioni dell’odio della chiesa nei confronti di Bruno, era proprio il suo non antropocentrismo, e l’odio nei confronti di Galileo aveva la stessa origine, dio non poteva essere nato in un pianeta che non fosse al centro dell’universo! La verità è che in un universo in espansione non vi è un centro! 

Così come è già successo in precedenza, anche il nuovo corso della fisica verrà certamente superato da una nuova fisica, è inevitabile, fa parte del percorso umano, superare ostacoli ed errori per andare oltre. Seppure in questo momento si avverte come un blocco energetico che azzera quel bagliore che dovrebbe illuminare il cammino. Forse un giorno sorgerà una scienza antica già declamata da Giordano Bruno, la fisica mistica!

Tutto questo vagare, nemmeno troppo approfondito, per dirmi: ma in questa grande ed estrema complessità, come posso non scorgere un architettura?

Ora mi allontano da un campo non mio, la fisica, anche se mi affascina. Entro nel campo della mia ricerca personale.

Devo esprimere il mio sentire, che sarà diverso dal sentire di un induista, o di un esponente di qualsiasi altra civiltà. Noi in Italia, e in tutto l’occidente, sin da piccoli subiamo o abbiamo subito una sorta di lavaggio del cervello religioso. Si comincia con il senso di colpa dato dal peccato originale, poi la caduta rovinosa dall’Eden, poi la morte di Caino, e via via tutta la tragedia biblica, fino a Gesù morto per noi peccatori!

Questa religione che ha soppiantato con violenza tutte le altre si chiama cristianesimo, ed il libro che ci trasforma in peccatori supplicanti e schiavi di un dio guerriero e vendicativo è la bibbia con Abramo è la madre di grandi pensieri religiosi: Ebraismo, Islamismo e Cristianesimo. Di fatto comunque una religione mediorientale.

Certo Paolo e altri dopo di lui, hanno cercato di farla piacere ai romani, adattandola a riti amati da Roma. Ad esempio il natale, Gesù è palesemente nato il giorno dell’Epifania, ma il 25 dicembre in tutta Roma  si festeggiava la festa del sole invitto! Divinità amatissima da Costantino che per accettare il cristianesimo spinto dalla madre inglese, scelse una setta violenta, i militanti, gli stessi che assasinarono Ipazia!  Tra l’altro la prima donna scienziata e la prima a supporre il movimento ellittico della terra!

A scuola, il prete nell’ora di religione, ci faceva imparare a memoria le preghiere, ci parlava di Adamo ed Eva, e di dio padre! La mia prima domanda fu: perché padre e non madre? La prima volta che lo chiesi mi mise in punizione.

Però è importante, la maggior parte delle divinità è maschile, il dio delle tre più grandi fedi è maschio abbastanza vecchio con la barba e iracondo! La Madonna è arrivata solo dopo il concilio di Nicea, tra l’altro per i neo\gnostici si tratta di Maddalena. L’unica dea che ha resistito a lungo è Iside o Isthar! Parigi stessa era dedicata a Iside: Par isis, Notre dame sorge su di un tempio dedicato ad Iside, pare che dietro all’incendio ci siano nuovi seguaci appunto di Iside. La rivoluzione francese stessa la teneva in grande considerazione quando si proponeva di de cristianizzare il mondo! Tutte le madonne nere sparse per il mondo sono raffigurazioni di Iside! L’iconografia originale identificava la dea Iside e la statua era nera in quanto la dea rappresentava la notte che partoriva l’alba, cioè il dio sole. Successivamente con la diffusione del cristianesimo si è avuta un identificazione del culto isiaco con quello mariano.

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