L’UNIVERSO ETICO!

La morale, potrebbe essere assoluta, sarebbe bello avere una morale assoluta, ma per concepirla occorre avvinghiarsi all’idea di una guida divina, un assoluto. Un po’ come la fisica, teorica poiché ancora in divenire la nostra precaria conoscenza ipotizza una sorta di architettura nel e dell’universo..

La giustizia ha lo stesso dilemma, esiste una giustizia assoluta che non sia la giustizia divina?

Per la legge si fa ancora più complesso il discorso, la legge è soggetta a scelte di un governo, che può essere più o meno illuminato, quindi dire: seguo la legge, non sempre significa fare giustizia o essere nella giustizia.

Le leggi razziali erano legge all’epoca, e polizia carabinieri esercito operavano nel nome della legge, anche consegnando Ebrei ai tedeschi. Pinochet era la legge nel suo paese, l’inquisizione era la legge, di più, si ammantava di divino!

In nome della corruzione  di termini puri come, legge, giustizia, fede, morale, si sono compiuti i crimini peggiori, devastando e sopprimendo interi popoli e rallentando lo sviluppo dell’essere umano di millenni!

Quindi la legge è soggetta al paese ed al governo, di certo non è assoluta, così la morale, cambia di cultura in cultura.

l’Etica è ad un livello superiore, quando ad Albert Schweitzer venne chiesto di definire l’Etica, lui scrisse un libro bellissimo e profondo dal titolo: rispetto per la vita!

La prima definizione di politica, viene da Aristotele, ed è legata all’etimologia del termine, secondo il filosofo, la politica è l’arte di amministrare, nella politica identificò per primo tre forme di governo, con le relative ed evidenti degenerazioni attuali.

“Politeia” simile alla democrazia del linguaggio attuale, e la sua corruzione corrente in demagogia il governo in cui a comandare è la massa.

“Aristocrazia” corrotta in (oligarchia) Dal greco “aristoi” s’intende il governo dei più adatti a governare i migliori in contrapposizione appunto all’oligarchia da “oligoi” pochi, ovvero il governo di alcuni non necessariamente i migliori. Il termine Aristocrazia è decaduto ad indicare il ceto dei nobili, e non più una forma di governo.

Un ulteriore degenerazione è “ Oclocrazia” cioè il governo della feccia del popolo!

“Monarchia” (tirannide) da Monos (solo) indica il governo di un uomo solo, il termine tiranno indicava colui che si impossessava del potere, per l’antica Grecia non era un termine spregiativo, ma indicava solamente l’illegalità del potere!

Oggi in questa epoca folle, dove la scienza è stata sostituita dallo scientismo, l’utilizzo di parole pure come: politica, morale, giustizia, legge, vengono usate impunemente e perdono la profondità del loro reale significato!

Cogito ergo sum, è un falso, oppure un pretesto, o semplicemente un inizio di frase. Penso e quindi sono? Ma cosa sono? Dipende da quello che penso? E quello che penso è realmente mio? O semplicemente una somma del pensiero di altri trafugata dai testi che ho letto?

Ho cominciato a scrivere pensando ad un eventuale manifesto politico, poi mi sono imbattuto in Aristotele, non che lo abbia mai amato troppo, la visione Aristotelico Tolemaica ha rallentato il progresso, o la ha spinto ad un evoluzione? Il pensiero antropocentrico ed eliocentrico si è poi appreso sbagliato, ma del resto in fisica se non ci fossero pensieri “sbagliati” non si potrebbe cercare oltre.

Ma il concetto di “politica” mi è sempre parso illuminato. Qualunque delle tre vie si scelga, alla base ci deve essere lo sviluppo del singolo, mai della massa, la massa perde dannosità solo se formata da singole individualità, altrimenti come dice Nietzsche, non siamo altro che armenti!

Nel suo libro Al di là del bene e del male , su un capitolo di grande interesse , quello intitolato “Per la storia naturale della morale” ,Nietzsche spiega l’origine della morale e spiega come, da quando è esistita l’umanità c’è sempre stata una grande massa di uomini che hanno obbedito a un piccolo numero di individui.

Proprio questo fatto, questa situazione fisiologica e naturale è all’origine della morale che è stata sempre uno strumento per dominare gli uomini e per assoggettarli a quella logica dell’armento che è tipica di tutti i sottomessi.

Il bene comune è diventato un bene morale che ha creato artificiosamente leggi e prescrizioni e che ha sempre avuto come fine quello di comandare il gregge che si è sempre illuso di vivere nell’uguaglianza la più grande calunnia che sia mai stata perpetrata ai danni dell’umanità.

E’ proprio la “morale dell’armento” quella che Nietzsche colpisce e sferza con parole che pesano e che vengono rivolte anche ai complici di questo stato di cose: i “melensi filosofastri” e i zelatori della fratellanza” .

Alla fine dell’ottocento ad esempio la massa era incolta, volutamente incolta, il potere da sempre ha aborrito il sapere, eppure l’elite aveva conoscenze superori, basterebbe leggere epistolari per comprenderlo. Oggi c’è tanta pseudo informazione di più, ma manca la profondità del sapere cercato e non trovato anche nelle classi più evolute. Quindi come è possibile pensare ad una morale assoluta? Siamo ancora vincolati come pianeta a cinque sfere culturali religiose che determinano scelte e percorsi, Islam, Cristianesimo, Ebraismo, Induismo e Buddismo, senza contare che solo il cristianesimo conta circa settecento sette diverse, così l’induismo, il Buddismo stesso è una costola dell’induismo essendo Buddha definito il diciannovesimo Avatar di Visnù.

La morale musulmana differisce enormemente dalla morale Induista, e così la morale Cristiana fatica a trovare punti d’incontro tra le sue diverse rappresentazioni. La donna resta per ogni sfera religioso culturale poco più che un animale, del resto in Italia ha avuto diritto al voto nel 46, nella civile ed evoluta Svizzera nel 71.

Con la legge n. 66 del 15 febbraio 1996, “Norme contro la violenza sessuale”, si afferma il principio per cui lo stupro è un crimine contro la persona, che viene coartata nella sua libertà sessuale, e non contro la morale pubblica. Solo nel 1996 l’Italia si è mostrata leggermente civilizzata!

Ancora oggi la “morale” dei social cancella l’immagine di un seno scoperto pur trattandosi di arte, in chiesa la donna non può entrare con parti del corpo scoperte, come se il dio adorato, non conoscesse essendo onnisciente, ogni sfumatura del corpo femminile. Oggi esiste la morale del politicamente corretto, termine infausto, essendo la politica un termine assoluto, non necessita di alcun rafforzativo, quindi non può esistere un politicamente corretto o un politicamente scorretto, chi determina il divario?

La Morale è una aggettivo concernente il presupposto spirituale del comportamento dell’uomo, specialmente, in rapporto con la scelta e il criterio di giudizio nei confronti dei due concetti antitetici di ‘bene’ e di ‘male’; libertà, coscienza, norma morale; un’azione ineccepibile dal punto di vista appunto morale. Ovviamente, almeno per me, che per definire la “morale” occorra avere ben chiara la definizione di bene e male, quindi?

Per i fedeli di ogni fede è facile, basta seguire le norme comportamentali della propria religione, affidarsi, cioè avere fede, ma per chi non sa che farsene della fede, occorre meditare profondamente su cosa è bene e cosa è male. Ma anche qui siamo punto e a capo, cosa è bene e cosa è male non possiamo saperlo senza pensare ad un bene e ad un male assoluti!

Tante parole, troppe, alcune copiate arraffate, come si arraffa del cibo, per apparire evoluto? Colto? Ho divorato libri e libri, cercando una via, ma quale via? Basterebbe viverla la vita, il bene ed il male sono concetti semplici diventati arcani e misteriosi.

L’umanità si espande senza indirizzo, anche l’universo si espande, senza un centro, eppure questa accozzaglia animale che si crede evoluta, cerca, difende, prega l’idea di un centro assoluto. No, siamo ai bordi di una galassia, che è una piccola galassia nell’universo.

Quale morale c’è nell’esplosione drammatica di una stella? Se non fosse che la sua morte porta vita ovunque.

Lo spazio non esiste, le dimensioni si fondono

Non c’è volo ne presenza,

sono un onda di luce che vaga tra le galassie,

superando il mare di latte versato nel cielo

cerco un centro che non c’è,

vedo la morte catastrofica di una stella

che porta nuova vita nell’universo

tutto è in espansione,

mentre l’umana creatura nell’inconsapevolezza è ferma.

Vedo altri esseri come me onde di luce che si stagliano veloci,

anime antiche creatrici di luci e colori,

le sento e loro sentono me,

in una fusione empatica di energia sublime.

La pallina colorata che s’allontana è la terra degli uomini,

piccole formiche indaffarate a costruire montagne di nulla che si sgretola

nello scorrere di un tempo inesistente,

poiché è nel conteggiarlo che esso il tempo si mostra inesorabile.

Dalle stelle che esplodono la vita si forma,

se una goccia d’acqua è parte dell’oceano,

la luce d’ogni anima è polvere di stelle.

Mi distendo tra galassie e segnali

sconosciuti messaggi di altri universi possibili,

arranco nella singolarità e implodo,

diventando un buco nero.

In me l’universo danza, lo so, lo sento,

le stelle sono occhi di vita sublime,

e noi piccoli in equilibrio tra l’inconsapevole immobilità,

ed il desiderio d’essere oltre,

oltre tempo, oltre spazio.

Se è vero che ogni cosa s’illumina,

è vero che l’universo è in noi,

e noi siamo nell’universo.

Probabilmente siamo cerchi all’interno di altri cerchi, arriviamo ai bordi del cerchio convinti di essere evoluti, di avere raggiunto l’apice, ma anche uscendo dallo stesso cerchio, ci troviamo in un altro cerchio.

Da bambino pensavo a dio come ad un padre, un concetto antroposofico che ha rallentato la ricerca e lo sviluppo dell’umanità. Crescendo sono passato dall’amico confidente muto, all’idea di Madre universale. Ho attraversato teorie e favole, leggende e follie, per arrivare a comprendere che in questa fase della mia vita non c’è la possibilità di capire il concetto stesso di universalità creatrice, sono arrivato a concepire l’idea dell’assolutamente oltre! L’universo è in espansione, non esiste un centro, ed io per non perdermi in questo immenso ed incomprensibile macrocosmo, oggi cerco la via che conduce ad un più accessibile microcosmo!

La teoria delle piccole cose, la quotidianità e la sua mistica celata, l’abbraccio donato e la carezza ricevuta, il sorriso che illumina e la capacità consolatoria, la giusta empatia ed un amore incontenibile che deborda dalle mani dalla bocca, dagli occhi e dal cuore. Il tutto nella quotidianità in cui si vive. Se è vero che siamo polvere di stelle ogni altro essere è parte di una stella, e tutti siamo nell’universo e l’universo è in noi.

Il manifesto politico? Da rotolarsi dalle risa, non esiste possibilità alcuna di miglioramento etico, poiché questa creatura limitata di acqua  e scarso pensiero, non trova un equilibrio nemmeno con se stessa. Presumere una qualsiasi ricerca d’assoluto è comicità pura, o tragedia.

L’ego distorto governa l’io assuefatto, capisco i filosofi, gli spiritualisti che hanno cercato la solitudine, e nel silenzio cantato la voce dell’anima, la morale come concetto esiste poiché l’umanità ne è priva, il bene ed il male sono facce della stessa medaglia, incomprese.

Non sono pessimista, e nemmeno depresso, forse questo tempo bene che vada rappresenta il purgatorio di Dante, non ha nemmeno la potenza dell’Inferno, per non parlare dell’azzurro mistico del paradiso. Siamo semplicemente formiche che sgambettano per riempire la dispensa, null’altro.

A lungo ho cercato senza sapere cosa. Un indefinibile vuoto incolmabile, in me,

ho un corpo incapace di contenere un anima dirompente, se non svuotassi la mente dall’energia in eccesso, con versi e musica, diventerei un buco nero, una stella implosa in se stessa. Ho percorso sentieri che credevo inesplorati, ma orme di cercatori prima di me ho visto nel fango, nella nebbia, ho provato a volte di seguirle, ma mi hanno condotto in case già arredate, mentre io ancora oggi cerco la mia, e so che posso trovarla solo seguendo i mie passi. Perché io già ci sono stato in quella casa e so che è bellissima.

Ho fatto il muratore, so costruire una casa, acqua sabbia cemento pietre, un progetto prima. La casa che vorrei costruire è un nuovo umanesimo, non nel senso rinascimentale, ma in un più altro senso, una nuova capacità di far volare la propria umanità! Superando questa sorta di trans umanesimo perverso che inquina la possibilità stessa di costruirla una nuova casa!

Il mio reale bisogno è poca cosa, la scienza attuale nulla sa della psiche, tantomeno dell’anima, nell’antichità scienza, medicina, filosofia e ricerca spirituale erano strettamente connesse. Oggi in questa tecnocratica epoca, si passa da una sdolcinata new age, ad un rozzo pragmatismo neoliberista, nonché consumistica implosione di un sistema umano!

Mi sveglio, staccarmi dal letto è un impresa a volte colossale, sono inchiodato tra il sonno e la veglia, alla ricerca di un onirico vagare che si scioglie nell’odore di caffè, il giorno si appresta a colpirmi inesorabile con il suo lento conteggiare il tempo. Tempo, esiste solo se lo si conteggia, la notte ed il giorno non sono tempo che passa, ma un unico giorno, i giorni i mesi gli anni, sono un illusione.

Spazio e tempo, nello spazio a volte non c’è il tempo e viceversa, quando si sogna, lo spazio si dilata ed il tempo diviene un opinione relativa, a volte ho l’impressione di sognarla la vita. Gli spazi tra anima e anima si dilatano, ed il tempo dell’incontro pare variabile, l’essenza di un anima raramente incontra l’altro nello stesso spazio tempo, quando accade è un miracolo. E forse questo accadimento rappresenta l’unione delle varie parti dell’energia prima universale, conosciuta volgarmente come Dio!

Questo limitato tempo in cui viviamo, una realtà oscura che divora l’empatia, che dispensa lacrime e depressione, è una roccia di catrame, una sorta di fanghiglia che ingloba la luce ed è solo tenebra tra gli umani.

Facile e a volte rassicurante rimpicciolire il proprio pensiero, non essere appare ben più allettante del dover essere!

Se si visualizza una pozza marcia, nel cuore si spegne una luce, se si visualizza il cielo, l’energia fluisce senza limiti. Io voglio andare oltre, tutto questo sgambettare come formica per riempire la dispensa non mi basta, io desidero confondermi e confrontarmi con l’assoluto, tutto il resto è relativo, come il tempo e lo spazio misurati e codificati!

Poi, aprono le fabbriche, le strade si affollano, gli autobus scorrono, le ciminiere appestano, le centrali nucleari sprofondano, l’oceano piange lacrime di melma verde, il delfino ansima, la foca annaspa, tutto crolla, un implosione degna del buco nero più maligno. L’universo è oltre, le mani che tentano di afferrare il vuoto sono miserabili marionette senza fili che cercano un barlume di autenticità di sentimento.

Oh ed il sentimento è terra, ma anche la terrà è cielo, è polvere di stelle, è universo tutto è universo, nell’abbraccio incondizionato, si uniscono granelli di luce stellare, tutto riluce nell’amore denso e profondo.

A lungo ho cercato ed ancora cerco, consapevole che nel cercare trovo la vera risposta alla domanda del re pescatore, la domanda che Parsifal non ha posto, la ricerca è la via che conduce alla via che conduce alla via ed ancora altre vie verso l’assoluto.

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